mercoledì 25 maggio 2011

il "calvario" dei documenti: prima settimana

Lunedì 2 maggio
Siamo belli carichi pronti per affrontare l'incognita dei documenti.
Arriviamo entrambi in ufficio e avvisiamo i rispettivi superiori della situazione. Sapevano già che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato. Forse non se lo aspettavano così presto. 
Mi verrebbe da dire: figuriamoci noi.
Inizio subito a mandare una mail al Tribunale di Milano chiedendo la copia conforme di quanto serviva, successivamente chiamo per avere la certezza che la mail fosse arrivata. Mi viene confermato che il martedì della prossima settimana tutto sarebbe stato pronto.
Entrambi chiediamo ore e giorni di permesso non quantificabili. La situazione era già abbastanza critica e non potevamo chiedere 2 ore se poi ce ne sarebbero servite 3.
Durante la pausa pranzo corro al ministero delle entrate e spiego la situazione: tra cafoni che non rispettavano la fila e persone anziane che mi guardavano come un marziano e sembravano quasi scocciate dalla richiesta d'urgenza che facevo, mi sento dire che sarei dovuto tornare il giorno dopo perchè ormai l'orario al pubblico era quasi concluso; in ogni caso i tempi previsti per quel certificato erano di 30 giorni e anche con l'urgenza non sapevano cosa sarebbero riusciti a fare. PANICO!!!
Intanto i genitori di Silvia erano andati in questura a chiedere il necessario per il passaporto e a chiedere cosa si potesse fare per avere l'urgenza. Il poliziotto risponde che bastava una lettera da parte dell'ente che spiegava la situazione e comunque sicuramente per questo motivo l'urgenza era sotto intesa. Chiamo l'ente e la mail non tarda ad arrivare.
La sera corriamo in posta per pagare i bolli necessari per il passaporto e successivamente ci scattiamo delle foto alla macchinetta dell'esselunga.
Eravamo ridicoli: quasi mezz'ora a testa per 4 foto: siamo pettinati, abbiamo l'espressione giusta? 


Martedì 3 maggio
Alle 8,30 siamo in questura. Raccontiamo nuovamente la "situazione" e il poliziotto si ricorda che il giorno prima erano passati i genitori di Silvia. 
Mentre finiva di preparare il materiale (che spettacolo l'impronte digitali prese in digitale e non più con l'inchiostro) ci dice che il passaporto potremo ritirarlo martedì sera della settimana successiva. Gli chiediamo se poteva fare un miracolo anticipando a lunedì. Ci sorride e risponde che avrebbe fatto il possibile.
Usciamo e cerchiamo di capire come fare per il certificato medico. La nostra dottoressa non può rilasciarlo. Lo può rilasciare solo un medico del comune che abbia la firma depositata in prefettura. Chiamiamo la asl e troviamo una tizia che ci risponde dicendo che la dottoressa è autorizzata a fare questi certificati ma non prima di aver visto tutti gli esami del sangue e tutti gli esami necessari per capire se davvero siamo sani. Fa niente se l'anno scorso avevamo fatto già tutto. Panico... Ci volevano almeno 10 giorni per poter fare gli esami richiesti e la mantu. Non avevamo il tempo materiale per rifare tutto.
Mentre Silvia torna al lavoro, io corro al ministero delle entrate. Mi tocca rispiegare tutta la solfa. Mi danno un numero e mi dicono di attendere, ma dubitano riuscirò a fare qualcosa dato che non avevo preparato nessuna richiesta scritta.
Mi siedo e guardo il numero #17. Chiedo ad un signore una penna e inizio a buttare giù due righe ma in un attimo ecco il mio turno. Mi presento allo sportello n. 17. Quasi piangendo (ogni tanto un po' di sana scenografia non guasta) racconto tutta la storia. Trovo un signore davvero gentile che si prende a cuore la cosa. Mi dice che a fine turno avrebbe portato la richiesta alla responsabile e dopo averle accennato la cosa telefonicamente, ci congediamo con la promessa che anche questo documento avrebbero fatto il possibile per consegnarcelo martedì della settimana dopo.
Rientro in ufficio e parlo con la clinica alla quale si appoggia la ditta per i prelievi. La responsabile molto gentilmente mi dice che farà il possibile per fare tutti i test e gli esami necessari e darmi il tutto sabato mattina. Per la mantu però nulla da fare. Penso al S. Raffaele.
Ore 12,30 mi chiama Silvia euforica: ha i certificati medici. Un medico legale di una asl vicino al suo posto di lavoro glieli ha fatti. Un suo collega le aveva consigliato di andare li; su un foglio che aveva recuperato su internet c'erano le varie sedi dove si poteva andare per quel genere di certificati.


Mercoledì 4 maggio
Alle 9,00 siamo in tribunale per farci rilasciare il foglio riguardo la nostra fedina penale.
Mai stato in tribunale; c'è da perdersi. Incrociamo una signora molto gentile che vedendoci in difficoltà ci spiega cosa dobbiamo fare. Andiamo quindi a prendere le marche da bollo e poi diritti al piano e alla stanza. Arriva il nostro turno e una signora al di là dello sportello (str..a quanto grassa) ci rilascia i fogli dicendo che le marche da bollo non servivano. Per l'adozione è tutto esente. Ci fa uscire senza guardarci in faccia e senza nemmeno salutarci. Già inviperita alle 9,30 di mattina. Complimenti.
Successivamente ci dirigiamo verso il comune e in solo mezz'oretta otteniamo i vari certificati e prendiamo "appuntamento" per la settimana successiva per le autentiche. La tizia ci dice: "speriamo vada tutto bene, ce n'è sempre una con questi documenti da autenticare"... MMMMMhhhhhhh GUFO!!!. 
Successivamente torno al ministero delle entrate per avere info riguardo la nostra richiesta. Vengo congedato con: "la dottoressa ha sulla scrivania la vostra pratica, si farà sentire lei quando è pronta"


Giovedì 5 maggio
Alle 22,00 mi chiama un mio amico (l'ingegnere a cui ho chiesto la certificazione sulla casa). Mi dice che il giorno dopo sarebbe andato in comune a fare l'autentica della firma. Mi manda per mail il documento da controllare e dopo aver corretto un paio di cose ci salutiamo.


Venerdì 6 maggio
Ore 10,30 ricevo un sms dal mio amico: "Tutto ok con l'autentica".
Ore 15,30 suona il cellulare. Era la responsabile del ministero delle entrate: "I vostri certificati sono pronti". Se avessi potuto le sarei saltato addosso. 
Tutto si stava delineando abbastanza bene e senza troppi stravolgimenti "avevamo in mano" praticamente la metà dei documenti

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