giovedì 29 dicembre 2011

Anche quando non succede niente succede sempre qualcosa

Oggi mi sento di ringraziare una persona che durante un mio sfogo mi ha semplicemente scritto queste parole:


"...Certo che è comprensibile la voglia di mandare tutto all'aria ma sono altrettanto certo che non lo farai: siete troppo forti e la "posta in gioco" è troppo alta. Se posso fare un paragone un uomo di montagna come te lo sa benissimo che la vetta magari è vicina, dietro una curva del sentiero o sopra le nuvole...la fatica è tanta e l'ultimo sforzo è il più terribile ma il panorama poi ripaga di tutto. OK, lo so, ho scritto una banalità ma mi piaceva l'immagine per te che sei amante delle montagne e per il tuo bimbo che è più montanaro di te! Allenati allenati, che poi dovrai stargli dietro sulle Dolomiti...e non sarà facile!!!"


E ha concluso con questa frase "rubata" da un palazzo di Nizza:

Anche quando non succede niente succede sempre qualcosa



Grazie Ale... Non è una banalità quel paragone soprattutto per me che sto vivendo questo percorso come una camminata in montagna.

venerdì 23 dicembre 2011

Il sogno

Stanotte, per la prima volta, è toccato a me sognare il piccolo R.

"Eravamo in una grande sala. Spaziosa. Il pavimento era simil marmo. Le mattonelle erano giallo ocra chiaro con tanti puntini più scuri. Le pareti mi pare fossero gialle o un colore tendente al verde. Le porte marroni. 
Entra da una porta il mio titolare con in mano tre giochi: un triciclo a due ruote ma senza pedali in legno chiaro, un monopattino sempre in legno chiaro e un orsacchiotto di peluches begiolino chiaro.
Gli vado incontro e lo ringrazio e successivamente mi dirigo verso R.
Era tanto piccolo fisicamente, forse più piccolo dell'età che ha.
L'ho messo seduto sul triciclo a due ruote che vagamente ricordava un monopattino.
Ma lui non riusciva a muoversi. Rimaneva fermo e non riusciva a spingere con le gambe. Gli era venuto il broncio. Non era felice. 
Ho preso così il monopattino.
La base d'appoggio per il piede era molto larga. L'ho fatto sedere e l'ho spinto per tutta la sala. Ho preso poi l'orsacchiotto di peluches e gliel'ho messo dietro la schiena con le zampe che gli circondavano la pancia. Lui a quel punto mi ha guardato e un sorriso ha preso il posto del broncio. Sono tornato a spingerlo per tutta la stanza e lui era felice". 
Poi mi sono svegliato.

Ieri sera sono stato al telefono un'ora con i miei zii.
Abbiamo parlato di molte cose, abbiamo ricordato un mio famoso tema che avevo scritto quando era più piccolo: "Le montagne sono verdi". Questo è quanto avevo scritto su un foglio di carta. Niente più.
Avevo rimosso questa cosa, ma quando la zia me l'ha detta, lentamente i ricordi sono riaffiorati. Ricordo ancora quello che è successo dopo... ahahahahahahahah
Sta di fatto che ieri sera la telefonata mi ha lasciato un unico pensiero: il nostro piccolo è la; sereno e felice perché lui non ha ricordi diversi da quello che ha vissuto fino ad ora. Per lui quella è la vita e la serenità.
Questo da un lato mi fa stare meno male e mi fa guardare avanti con fiducia. Domani quando lui sarà con noi sarà tutto ancora meglio. Sarà come aver vinto la lotteria per lui e tutto questo perché finalmente vivrà le emozioni che un papà e una mamma possono fargli vivere. Vivrà la SUA vita.
Coraggio piccolo R. e coraggio Marcello e Silvia, ancora un piccolo sforzo e poi tutti e tre saremo sotto lo stesso tetto.
E ricordiamo sempre che: le montagne sono verdi!

mercoledì 21 dicembre 2011

Strani eventi

Fa davvero freddo a Milano in questi giorni, certo non come in Kyrgyzstan dove sono previsti fino a -18 gradi. La webcam su Bishkek non trasmette più nulla. E' tutto nero da tre giorni ormai. Penso che il freddo abbia creato qualche piccolo problema alle apparecchiature elettroniche.
Il cielo sopra Milano ogni mattina ultimamente è sempre "limpido"; in lontananza da sopra le montagne innevate si vedono i nuvoloni bianchi arrivare. E' tre giorni che vedo un'alba spettacolare che mai pensavo di poter vedere in città.
Stamattina è stato fantastico. Il cielo era rosso fuoco. Sembrava un tramonto più che un alba e le nuvole in lontananza contrastavano con il grigio bluastro questo rosso e i colori mischiati insieme creavano una sorta di mare rosso mosso da delle onde grigio bluastro.
Stavo dedicando questo spettacolo a R. e Silvia e mentre stavo "parlando" con R., ecco che uno stormo di uccelli completamente bianchi si alzano in volo da un campo.
Non so che uccelli fossero. Sembravano colombe per quanto erano bianche...
Mi sono chiesto se stessi sognando o fossero vere. 
E se fossero state davvero colombe? La mente non può che ritornare a quella famosa predica della notte di Pasqua e a quel famoso martedì dopo Pasqua quando ci hanno convocato a Piacenza.
Chissà... Ogni giorno la speranza che sia quello buono non ci abbandona. 
Penso che ormai per Natale non riceveremo più nessuna notizia, ma magari per fine anno... chi lo sa.
Già, Natale; in Kirgyzstan non lo festeggiano, ma l'albero di Natale il presidente e il primo ministro l'hanno fatto fare per tutti i bambini disabili e per quelli negli orfanotrofi. Mi sento di ringraziarli!

sabato 17 dicembre 2011

"perché la vita va avanti..."

Il conto alla rovescia è finito, il timer indica 00.00.00; la bomba è esplosa.
Durante questo percorso ne ho e abbiamo sentite tante. Le ultime in ordine di tempo, settimana scorsa, quando mi sono sentito dire: "la vita va avanti... finchè va avanti", oppure che: "dovete pensare che prima o poi partirete, guardate me, ci ho impiegato 5 anni ai miei tempi". Ma chi se ne frega mi viene voglia di rispondere; innanzitutto ai tuoi tempi le cose erano completamente diverse e secondo, la tua risposta è fuori luogo dato che noi avevamo chiesto tutt'altro.
Per quanto riguarda la prima affermazione, invece, direi che non è vero che la vita va vanti... Facendo mio il titolo di una canzone, direi: LA VITA E' ADESSO, e nonostante tu abbia vissuto quello che hai vissuto fino a poco tempo fa, mi stupisce che non lo capisca.
La vita è adesso, va vissuta giorno per giorno. Ogni giorno potrebbe essere l'ultimo per cui è giusto viverla come ho voglia. Voglio essere felice, voglio essere incazzato, voglio essere triste, voglio fare questa cosa, voglio fare l'altra, non voglio andare di qui, non voglio fare..., voglio essere..., non voglio essere...
Quello che per te è importante non è detto che lo sia per me. Come è vero che quello che per me è importante non è detto che lo sia per te e come io lascio vivere a te la tua vita senza permettermi di dire cosa avrei dovuto fare, sarebbe giusto che chiunque accetti il modo in cui io ho deciso di vivere la mia. In fin dei conti non sto facendo del male a nessuno. Nel caso, se proprio proprio, solo a me stesso. Che poi NON è ASSOLUTAMENTE vero perché da quando vivo questa esperienza mi sento la persona più fortunata e felice della terra. Essere felici non vuol dire solamente gioire. Si è felici quando nella propria vita si è raggiunto lo scopo che si è prefissato e lentamente noi lo stiamo raggiungendo e quello che stiamo vivendo giorno dopo giorno e il modo in cui lo viviamo è solo nostro e ci permette di andare avanti.

A volte basterebbe non aprire bocca. A volte una parola detta può fare male più di mille silenzi.
Io ascolto, taccio, metabolizzo, faccio finta di niente.
Penso a domani quando qualcuno potrebbe dirmi in presenza di mio figlio: "beh se chi l'ha messo al mondo era così non mi stupisco che lui sia uguale". Penso a come dovrò rispondere. Di getto mi verrebbe voglia di vomitargli addosso tutto quello che penso, ma poi a chi farebbe bene? Forse a me, ma non a mio figlio. Dosare le parole. Dare delle certezze con una stretta di mano, dire le cose in maniera pacata anche se sputeresti in faccia a chi hai di fronte, sarà l'arma migliore.
E quindi taccio anche perché in fin dei conti a te ci tengo, per cui non posso chiuderti la porta in faccia e prendo il lato positivo anche di quella affermazione: mi aiuta a trovare l'autocontrollo per un domani.
Ma stamattina non ce l'ho più fatta a tenere tutto dentro. E' dalle 6 che ci penso e come è ovvio quando succede che inizio a pensare ecco che tutto esce. Gli occhi si inumidiscono e ho bisogno di sfogarmi e lo faccio in questo mio angolo in cui un domani rileggendo, potrò solamente sorridere. Ma finalmente adesso che l'ho fatto sto meglio.
Certo avrei potuto rispondere così al momento, ma a che pro. So cosa vuol dire sentirsi male dentro e so cosa vuol dire vedere star male una persona quando dici le cose per fare male. Ho sempre davanti agli occhi quelli di Silvia e quello sguardo nessuno mai lo potrà cancellare.

Per cui avanti così, la vita è adesso

"... sei tu che spingi avanti il 
cuore ed il lavoro duro
di essere uomo e non sapere
cosa sarà il futuro
sei tu nel tempo che ci fa più grandi
e soli in mezzo al mondo
con l'ansia di cercare insieme
un bene più profondo
e un altro che ti dia respiro
e che si curvi verso te
con un'attesa di volersi di più
e non capir cos'è
e tu che mi ricambi gli occhi
in questo istante immenso
sopra il rumore della gente
dimmi se questo ha un senso... "

giovedì 15 dicembre 2011

I primi regali

"Ciao piccolo grande R., come stai? Ho visto che nel paese in cui vivi è tutto bianco. Ci sono poche persone che camminano per strada, per cui immagino faccia particolarmente freddo.
L'albero nella piazza con tutte le decorazioni è finito da un paio di giorni. Chissà se dalla finestra della tua casa riesci a vederlo.
Stamattina mentre stavo bevendo e mangiando un po' di biscotti mi sono incantato a guardare un cammioncino che ti è stato regalato da un collega della zia. E' troppo bello. E' blu, rosso e giallo; forse è addirittura più grosso di te. E' un gioco tipicamente estivo. Lo si usa solitamente in spiaggia quando si è al mare per giocare sulla sabbia. Naturalmente lo potrai usare quando vorrai. Ai miei tempi certe cose non c'erano nemmeno. Solitamente quando vedo altri bambini giocare con questa cosa non mi soffermo più di tanto ad osservarli. Stamattina invece ero troppo imbambolato e avevo addirittura la bavetta intorno alla bocca. La mamma ha dovuto asciugarmela con un tovagliolino.
Già cosa sono mare e sabbia? Il mare è una grossa distesa d'acqua dove i bambini come te e anche più grandi entrano per giocare. La sabbia invece è una grossa distesa di polvere sulla quale cammini o giochi.
Il cammincino invece è una specie di scatola con le ruote che trasporta delle cose da un posto all'altro. Cose tipo i vestiti, giocattoli, pappa e altro ancora...
A proposito di regali posso dirti che ne sono arrivati altri oltre al cammioncino. E' arrivata una scatola piena di vestiti. C'è un giaccone pesante, una tuta, due magliette con le maniche lunghe, e un golfino di lana. Tutto veste fino ai 4 anni, a parte il golfino che è una taglia inferiore. Speriamo possa sfruttare anche questo.
Volevamo mandartelo insieme ad altre cose, ma ci è stato detto di aspettare gennaio.
Poi la mamma ti ha comperato la stazione del treno con il trenino e il capostazione. Già il treno che cosa è? E' un mezzo di trasporto molto grosso. C'è una grossa scatola con le ruote che ne traina altre. In queste scatole ci sono sedute le persone che vengono trasportate da un posto all'altro. La stazione è una specie di casa dove le persone aspettano che arrivi il treno. Poi ci sono anche treni che trasportano cose tipo il cammioncino, ma in quantità maggiore. Capito?
L'altra notte la mamma ha sognato che era a spasso insieme alla coppia che è venuta a trovarci domenica: i genitori del tuo amico B. Erano alla disperata ricerca di un iphone per te e per lui. Sono scoppiato a ridere quando me l'ha detto. L'iphone è una scatoletta piccola piccola con un pulsantino. Quando lo premi diventa tutto colorato. Se con il dito tocchi una serie di numeri colorati riesci poi a parlare con altre persone. Ma qui mi sembra che si sta andando troppo oltre con la fantasia. 
Però sono un po' invidioso... La mamma a me non l'ha mai fatto comperare mentre lo sta già sognando per te. Però hai una mamma davvero troppo simpatica...
Cosa sono i sogni? Bella domanda. E' stata data una definizione da persone che hanno studiato più di me che se però te la dicessi ti lascerebbe con altre domande alle quali difficilmente adesso riuscirei a risponderti. Io ho un'idea tutta particolare dei sogni, ma dirtela adesso ti metterebbe ancora più confusione nella testa. Quindi, diciamo che i sogni sono quello che potrebbe succedere nella tua vita e di notte mentre dormi la tua testa te lo fa vedere.
Adesso ti saluto piccolo mio penso dovrai prepararti per il sonnellino pomeridiano. Spero tu faccia dei bellissimi sogni.
ciao dal tuo papà"

lunedì 12 dicembre 2011

C'era un paese lontano lontano...

Ieri ci siamo incontrati con una coppia che deve partire con noi...
Abbiamo passato una piacevole giornata. Si è parlato di tutto un po' e se devo essere sincero, molto poco della situazione che stiamo vivendo.
Durante il pranzo mi è tornato in mente l'8 di ottobre quando ci eravamo tutti ritrovati a Piacenza per l'incontro con la psicologa dell'ente.
Noi tutti avevamo scritto un qualcosa per rappresentare quanto stiamo vivendo, e loro avevano scritto una filastrocca che ci aveva colpito particolarmente.
Ieri gli ho chiesto se potevo pubblicarla sul blog. Loro gentilmente hanno acconsentito...
Speriamo di poterla leggere presto ai nostri figli.


C'era un paese lontano lontano
era un paese un po' fuori mano
il suo nome non avevamo mai sentito
e temevamo di non avere ben capito
poi di quel luogo abbiamo imparato tutto:
i monti e i boschi, ogni angolo bello e brutto.
Bimbo nostro, vivevi laggiù....

E noi che ancora non ti conoscevamo
a te tutti i giorni sempre pensavamo;
ma quanti ostacoli c'erano in mezzo...
giudici e scartoffie ci han fatto sudare per un bel pezzo!
Però nulla ha potuto fermare l'amore
che anche a distanza ci legava al tuo cuore.
Bimbo nostro, vivevi laggiù...

Volando nei cieli poi siamo arrivati
e tu, come se ci avessi da sempre aspettati,
sorridendo ci hai teso la mano
pronto a sognare di un mondo lontano:
in Italia hai ritrovato monti e boschi e hai scoperto un mare blu...
ma tutto è più bello perchè ci sei tu!
Bimbo nostro che ora vivi quaggiù...

Paolo e Elena,
Piacenza, 8 ottobre 2011

domenica 11 dicembre 2011

La frase del giorno

"E' meglio stare in silenzio e passare per degli scemi, piuttosto che aprire la bocca e dimostrare di esserlo..."

giovedì 1 dicembre 2011

il mio diario 1/12/2011

Apro gli occhi come al solito qualche minuto prima che suoni la sveglia. Mi ritrovo tra le mani un piccolo peluches di Koala, un regalo che ho fatto a Silvia martedì sera dopo un inizio di settimana abbastanza tormentato...
Voglia di alzarmi zero. Sono stanco faccio fatica a uscire dal letto ma la giornata in fin dei conti deve iniziare.
Solita routine: bagno - cucina per preparare la colazione - camera per disfare il letto - cucina per chiedere aiuto al nostro ormai compagno di viaggio Santo Espedito.
La sua immaginetta è a fianco alla foto del piccolo R. C'è anche quella di Giovanni Paolo II, c'è un orsacchiotto di peluches che tiene tra le braccia la foto del nostro piccolo, una macchinina che in qualche modo ci immaginiamo possa portarci a breve dal nostro piccolo, due pupazzetti di barbapapà, una "smile" a forma di angelo, un biglietto di auguri di Natale dello scorso anno molto particolare e una busta di semi di cavolo gentilmente regalata da i genitori di C., la futura fidanzata di "quel gran figo di vostro (nostro) figlio" :) come augurio.
Stamattina è stato diverso. Ho sentito una strana cosa salirmi dentro. Non la sentivo così da quando il 12 luglio ci hanno dato la foto del nostro piccolo. Mi metto a leggere la preghiera esprimendomi al plurale e non più al singolare. Sento i brividi salire e in casa nonostante tutto si sta abbastanza bene.
Esco di casa alla solita ora, apparentemente calmo e sereno. Il cielo ha un colore strano, azzurro con delle sfumature lilla. Ormai tutte le mattine lo guardo e cerco di immaginare se a 6000 km di distanza ci sia lo stesso cielo. Forse si ma con 5 ore di ritardo rispetto a noi.
Entro in ditta. In un attimo è scesa la nebbia. Sento gli aerei volare sopra la testa ma non li vedo. Apro internet, mi collego alla webcam su Bishkek e vedo che c'è una bellissima giornata di sole.
Ore 12,15 dopo una mattinata passata a diventare matto dietro troppe cose, mi collego a gmail e...
Non ci potevo credere: alle 11,51 era arrivata la mail che tanto aspettavamo. Il nostro ente come gli altri due enti che operano in Kyrgyzstan è stato accreditato; viene riportato un periodo per la probabile partenza. Non la voglio scrivere per scaramanzia ma se fosse vero sarebbero passati esattamente 9 mesi da quando ci hanno detto che c'era un bambino per noi.
Dopo aver letto la mail chiamo Silvia... Spettacolare la sua reazione, mi sarebbe piaciuta vederla in quel momento.
Mentre sto scrivendo mi cade l'occhio sul titolo di questo post, e cosa vedo? Il famoso numero 12... 12 come la data dell'abbinamento, 12 come la data in cui tutte le notizie fino ad oggi sono arrivate.
Per alcuni questa potrebbe essere una notizia come un'altra e per alcune coppie che leggiamo su un forum c'è pure spazio per del vittimismo (dovevamo partire a luglio e invece siamo ancora qui...).
E' vero siamo ancora qui ma senza questo benedetto accreditamento chissà per quanto tempo saremmo restati ancora qui. Ora c'è una nuova meta e non voglio illudermi troppo, ma non mi stupirei se entro fine anno ci venisse comunicata anche una data. Io ce l'ho in testa questa data ma non la dico.


E' stato un periodo difficile questo appena passato. Forse il periodo più difficile. Sapere le eventuali conseguenze di un non accredito è stato pesante.
E' stato tutto nauseante: le persone che non sanno niente e che parlano per niente, quelle che sanno ancora meno e pensano di sapere tutto, le persone che ti sono vicine che cercano di smontarti in continuazione e se per noi al momento fare un regalo al nostro piccolo è un modo come un altro per sentirlo più vicino, per loro è un modo come un altro per auto portarsi sfiga. Ritrovarsi a casa la sera solo noi due e guardarci in faccia, parlare di niente altro che non sia questa situazione, mentre fuori una vita va avanti e chi magari prima tra una chiacchiera e l'altra ti domandava: "come va? il bambino?" adesso è sparito completamente dalla nostra vita.


Ringrazio comunque tutti perché chi più e chi meno mi e ci ha aiutati in questi ultimi due mesi.
Ringrazio in particolar modo "Ni" e la sua mail  di lunedì pomeriggio che si concludeva così: "adesso smettila di fare il broncio vedrai che prestissimo una inaspettata notizia arrivera'......lo sento e normalmente mi sbaglio di poco.......". Aveva ragione
Ringrazio anche "Quattrogatti" e lui sa il motivo...
Ringrazio tutte le persone che accendono una candela per noi.


Adesso dopo l'euforia della giornata ritorniamo con i piedi per terra e aspettiamo la data e speriamo sia la volta buona.