sabato 17 dicembre 2011

"perché la vita va avanti..."

Il conto alla rovescia è finito, il timer indica 00.00.00; la bomba è esplosa.
Durante questo percorso ne ho e abbiamo sentite tante. Le ultime in ordine di tempo, settimana scorsa, quando mi sono sentito dire: "la vita va avanti... finchè va avanti", oppure che: "dovete pensare che prima o poi partirete, guardate me, ci ho impiegato 5 anni ai miei tempi". Ma chi se ne frega mi viene voglia di rispondere; innanzitutto ai tuoi tempi le cose erano completamente diverse e secondo, la tua risposta è fuori luogo dato che noi avevamo chiesto tutt'altro.
Per quanto riguarda la prima affermazione, invece, direi che non è vero che la vita va vanti... Facendo mio il titolo di una canzone, direi: LA VITA E' ADESSO, e nonostante tu abbia vissuto quello che hai vissuto fino a poco tempo fa, mi stupisce che non lo capisca.
La vita è adesso, va vissuta giorno per giorno. Ogni giorno potrebbe essere l'ultimo per cui è giusto viverla come ho voglia. Voglio essere felice, voglio essere incazzato, voglio essere triste, voglio fare questa cosa, voglio fare l'altra, non voglio andare di qui, non voglio fare..., voglio essere..., non voglio essere...
Quello che per te è importante non è detto che lo sia per me. Come è vero che quello che per me è importante non è detto che lo sia per te e come io lascio vivere a te la tua vita senza permettermi di dire cosa avrei dovuto fare, sarebbe giusto che chiunque accetti il modo in cui io ho deciso di vivere la mia. In fin dei conti non sto facendo del male a nessuno. Nel caso, se proprio proprio, solo a me stesso. Che poi NON è ASSOLUTAMENTE vero perché da quando vivo questa esperienza mi sento la persona più fortunata e felice della terra. Essere felici non vuol dire solamente gioire. Si è felici quando nella propria vita si è raggiunto lo scopo che si è prefissato e lentamente noi lo stiamo raggiungendo e quello che stiamo vivendo giorno dopo giorno e il modo in cui lo viviamo è solo nostro e ci permette di andare avanti.

A volte basterebbe non aprire bocca. A volte una parola detta può fare male più di mille silenzi.
Io ascolto, taccio, metabolizzo, faccio finta di niente.
Penso a domani quando qualcuno potrebbe dirmi in presenza di mio figlio: "beh se chi l'ha messo al mondo era così non mi stupisco che lui sia uguale". Penso a come dovrò rispondere. Di getto mi verrebbe voglia di vomitargli addosso tutto quello che penso, ma poi a chi farebbe bene? Forse a me, ma non a mio figlio. Dosare le parole. Dare delle certezze con una stretta di mano, dire le cose in maniera pacata anche se sputeresti in faccia a chi hai di fronte, sarà l'arma migliore.
E quindi taccio anche perché in fin dei conti a te ci tengo, per cui non posso chiuderti la porta in faccia e prendo il lato positivo anche di quella affermazione: mi aiuta a trovare l'autocontrollo per un domani.
Ma stamattina non ce l'ho più fatta a tenere tutto dentro. E' dalle 6 che ci penso e come è ovvio quando succede che inizio a pensare ecco che tutto esce. Gli occhi si inumidiscono e ho bisogno di sfogarmi e lo faccio in questo mio angolo in cui un domani rileggendo, potrò solamente sorridere. Ma finalmente adesso che l'ho fatto sto meglio.
Certo avrei potuto rispondere così al momento, ma a che pro. So cosa vuol dire sentirsi male dentro e so cosa vuol dire vedere star male una persona quando dici le cose per fare male. Ho sempre davanti agli occhi quelli di Silvia e quello sguardo nessuno mai lo potrà cancellare.

Per cui avanti così, la vita è adesso

"... sei tu che spingi avanti il 
cuore ed il lavoro duro
di essere uomo e non sapere
cosa sarà il futuro
sei tu nel tempo che ci fa più grandi
e soli in mezzo al mondo
con l'ansia di cercare insieme
un bene più profondo
e un altro che ti dia respiro
e che si curvi verso te
con un'attesa di volersi di più
e non capir cos'è
e tu che mi ricambi gli occhi
in questo istante immenso
sopra il rumore della gente
dimmi se questo ha un senso... "

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