Ieri sera per la decima volta da quando è stato trasmesso, ho rivisto il film “notte prima degli esami”.
Nonostante conosca a memoria quasi ogni scena, mi sono messo a ridere ancora davanti alla tv.
Da quanto tempo è che non rido?
Penso di aver disimparato ad emozionarmi. Non so più cosa voglia dire ridere, piangere, arrabbiarsi, gioire; non capisco più quando è arrivato il momento di fare una cosa piuttosto che l'altra. A volte mi trovo a ridere per non piangere, oppure ad arrabbiarmi, perchè non so cosa altro fare; a stare in silenzio perchè a dire qualcosa non servirebbe a niente, o a dire troppo facendo un gran baccano tanto per non sentirmi vuoto dentro.
Ogni giorno provo a fare un mix di tutto ciò, ma alla fine mi rendo conto che ne viene fuori solo un “big bang” che non mi da nessuna soddisfazione.
Quante volte in questi giorni ho provato a piangere, a sforzarmi per lo meno di farlo, per buttare fuori almeno tutta l'ansia che tengo dentro per un bimbo che giorno dopo giorno vedo sempre più lontano.
Quante volte ho provato a ridere o per lo meno sorridere per la speranza che ogni sorriso lo possa riavvicinare a me.
Ho provato ad arrabbiarmi verso qualcosa o qualcuno ma alla fine cosa ne esce? Niente.
Sono senza sentimenti. Mi sento amorfo, in stand by e invece vorrei per lo meno tornare a provare delle emozioni vere. Vorrei stupirmi nuovamente di fronte a qualcosa. Vorrei guardarmi allo specchio e vedere i lineamenti di occhi e bocca "sorridere" e non essere costantemente tirati verso il basso. Vorrei ridere per una battuta, piangere per un dolore, arrabbiarmi perchè è giusto arrabbiarmi.
Giorni fa, una coppia che conosco ha trovato la forza di cambiare paese, di ripartire d’accapo. Due anni di attesa circa e poi vedranno il loro sogno realizzarsi. Mi hanno lasciato senza parole quando lui mi ha detto: “saranno due anni di “vacanza” in cui ogni giorno potremo vivere la nostra vita senza aver l’incubo che ogni giorno arrivi una mail da quel paese che rimescola tutte le carte in tavola. Due anni senza ansia”.
Mi viene solo da dirgli grazie per queste parole. Loro hanno ritrovato nonostante un percorso difficile quanto il nostro, la voglia di tornare ad emozionarsi.
Ho deciso che proverò a tornare lentamente a dedicarmi un po’ a me stesso, alle mie cortecce e alle mie radici. Appena arriverà un po’ di caldo, prenderò la bicicletta e via che girerò lungo i fiumi e le colline, solo per dire: "sono felice di essere stanco".
Ho bisogno di ritrovare la gioia nei confronti anche delle piccole cose. Quelle cose che ormai non si apprezzano più ma che alla fine sono alla base della mia vita. Senza emozioni non vado da nessuna parte. Senza emozioni non sono in grado di accogliere nessuno.
Emozioni di Lucio Battisti
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perchè quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere
se poi è tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
e’ dentro me
ma nella mente tua non c’è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir dalla brughiera di mattina
dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del più e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde
sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo
perchè è stato un po’ scortese
sapendo che quel che brucia non son le offese
e chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
è dentro me
ma nella mente tua non c’è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
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