venerdì 2 settembre 2011

Il mio diario 2/9/2011

Caro piccolo R. eccoci di nuovo qui.
Oggi è il 2 di settembre; sembra ieri che l'ente ci ha comunicato il rinvio e di attendere per fine settembre novità.
Il tempo solitamente non passa mai invece sono già trascorsi 20 giorni. Ad essere sinceri, le ore in una giornata sembrano non passare mai, poi però ci ritroviamo a fine settimana senza quasi rendercene conto.
L'importante è trascorrere queste ore e questi giorni cercando di essere fiduciosi e sperando che la prossima telefonata sia per comunicarci la data per poterti conoscere almeno di persona.
Parliamo con te tutti i giorni, mattina, pomeriggio, sera. Cerchiamo di raccontarti giorno per giorno qualcosa della nostra vita e nello stesso tempo ci immaginiamo, che mentre ti spieghiamo qualcosa, ancora a te sconosciuta, ci possa sentire, ascoltare e capire.
Non è da pazzi (anche se potrebbe sembrare) semplicemente è un modo per illuderci che tu sia un po' più vicino.
Ieri la mamma stava sfogliano un giornale che viene dato ai dipendenti del posto in cui lavora...
Ha trovato la pubblicità di un libro: "Mai più paura di volare".
Appena ha visto quel titolo e appena si è resa conto che il mese di settembre era iniziato, si è subito esaltata; ha immaginato che fosse un segno. Come dico sempre non credo alle coincidenze, tutto capita secondo una logica... Forse ho contagiato anche lei con questo pensiero, infatti ha deciso di comperarlo.
Ogni tanto, capita di trovare persone che ci parlano della loro attesa. A volte li vediamo o leggiamo davvero abbattuti. Lo siamo anche noi, ma cerchiamo e proviamo per lo meno a vedere il positivo in tutto. La mamma sotto questo punto di vista, giorno dopo giorno mi stupisce sempre più.
E' cresciuta molto in questi ultimi mesi. Sta davvero iniziando a uscire quella forza che aveva dentro che io sapevo c'era, ma che lei credeva di non avere. 
Certo, è difficile; forse sarebbe più facile abbattersi o cercare qualcuno a cui dare delle colpe per questi continui rinvii: che so all'ente che non ci parla, o al "Kyrgyzstan" perchè non si muove, perchè ci sta facendo continuare a parlare con una foto... Ma alla fine non è questione di colpe questa attesa. Non è un problema di cattiva gestione o di organizzazione. E' semplicemente un qualcosa che sta partendo da zero. E come in tutte le cose, anche qui, nessuno può dare delle certezze. Dal niente non si può costruire in 2 giorni un grattacielo.
Sembra così facile farlo capire alle persone. E invece no. Si ottiene solo l'effetto contrario.
A volte le cose più semplici da capire, sono le più difficili da accettare. Ma penso che questo tu lo sappia già, nonostante la tua piccola età, e penso pure che domani anche tu vorrai avere delle risposte e dare le colpe a qualcuno per qualcosa. Vorrai che qualcuno ti dica il perchè e il per come della tua vita. Di certo tu avrai noi e questa attesa sicuramente ci aiuta a capire come dovremo comportarci. Ogni giorno lontano da te è sicuramente un capello bianco in più, o addirittura un capello in meno, ma va bene lo stesso se alla fine domani tu sarai tra noi.
A presto piccolo. Ti vogliamo bene.

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