venerdì 9 settembre 2011

9/9/2011 - lettera

Ciao piccolo, come stai? Oggi a Milano splende il sole, c'è una temperatura perfin gradevole e gli uccellini nel giardino fuori casa, cantano ancora la mattina; certo nulla a che vedere con il paesaggio che ti circonda, con le montagne, il verde e tutto il resto, però se devo essere sincero, penso proprio che una volta che sarai a casa, non ti dispiacerà più di tanto.
Ho passato 3 giorni davvero pessimi. Il tuo papà che solitamente è uno schiaccia sassi si è lasciato andare... Non ho voluto piangere, solo perchè voglio piangere per un motivo che non sia la disperazione. Voglio regalare a te le mie prossime lacrime. So che ti starai chiedendo: "ma che cavolo dice questo signore?", però è una promessa che mi sono fatto e un giorno di certo capirai.
Negli ultimi due anni ho pianto tanto. Non mi ricordavo neanche come si faceva, ma alla fine è come andare in bicicletta: quando impari non lo dimentichi più... Ma adesso c'è bisogno di reagire, di non lasciarsi prendere dallo sconforto. 
Ieri è stata la giornata più difficile di tutte. Non so, non trovavo una via di uscita. Non sapevo dove girarmi, non sapevo cosa fare. Mi sembrava di essere in fondo ad un pozzo. In alto vedevo la luce, cercavo di arrampicarmi per uscire, ma ogni volta che trovavo un appiglio, la gamba cedeva e io scivolavo nuovamente giù. Non so poi cosa mi sia frullato nella testa. Forse quell'istinto di sopravvivenza che regna dentro di noi mi ha fatto trovare un modo per uscire dal pozzo senza nemmeno rendermene conto.
I questi 3 giorni mi sono sentito dire che c'è di peggio nella vita di quello che sto affrontando... Ho pensato varie volte alla frase e al contesto in cui mi è stata detta. Beh sai cosa ti dico? Chi dice queste cose non capisce esattamente quello che sto vivendo. Ma è giustificabile dato che non sa minimamente niente della sofferenza che un genitore prova sapendo suo figlio solo dall'altra parte del mondo e che per motivi che non dipendono da noi non possiamo stare insieme. E' facile parlare quando si hanno i figli in casa tutti i giorni. E' facile dire a qualcuno: "goditi questo momento perchè poi mi dirai delle notti insonne, dei pianti, ecc. ecc.". Peccato che chi parla non si rende conto che io e tua mamma stiamo semplicemente vivendo per avere questo e non poterlo avere ci destabilizza non poco.
Forse a volte una parola in meno sarebbe meglio di mille parole dette senza pensare.
Ieri sera siamo usciti a cena con gli "zii" Alessandra e Massimo. Anche se la voglia era poca, forse è servito a dare il via a tutto il resto. Sono due brave persone e anche se lo "zio" Massimo ti sembrerà un po' strano, ti divertirai con loro.
Penso che il pensare a te e alla tua vita lontano da qui, mi dia la forza per reagire, perchè se mi abbatto ora, in questo momento di difficoltà, come potrò fare un domani a darti quelle certezze e forze che chiederai? Come potrò dare conforto alla mamma e a te nei momenti più difficili?
Stamattina ho letto un messaggio che ieri sera tua mamma ha scritto su un forum. Ieri mentre lo scriveva me lo leggeva, ma io ero già nel mondo dei sogni e capivo ben poco di quello che diceva... Mi si è appannata la vista... Ho avuto una morsa al cuore, semplicemente perchè quanto detto da tua mamma in fin dei conti è la verità: "è davvero bello e commovente quanto viene scritto su queste pagine, in questo modo i nostri bimbi sono piu' vicini, anche il fatto di saperli la' tutti insieme, lenisce almeno in parte la nostra disperazione per non averli accanto a noi".
Per cui penso che da oggi proverò, quando avrò bisogno di parlarti a scriverti. Chissà mai che sia un altro modo per sentirmi davvero più vicino a te.
Ah già:
- la bicicletta è un mezzo di trasporto con due ruote (quattro quando la usano i bambini piccoli). Ha un seggiolino dove sedersi. Ci sono poi due piccoli aggeggi dove mettere i piedi. Se fai forza e fai un certo tipo di movimento con le gambe, ti muovi. Ma appena arriverai a casa ti porterò a fare parecchi giri in bicicletta. Prima naturalmente ti porterò io e poi ti insegnerò ad andarci da solo.
- il pozzo invece è un buco più o meno profondo, scavato nella terra. Viene solitamente utilizzato come riserva di acqua potabile nei paesi in cui manca acqua.
Ecco, anche oggi hai imparato due cose nuove.
Ciao piccolo.

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