martedì 20 settembre 2011

il numero 12... CONTINUA

Ho aspettato tanto prima di aprire questo topic.
Volevo essere certo che scrivere fosse la cosa giusta. Giusta per chi non lo so.
Forse per il piccolo R., forse per me e per Silvia, forse per tutti o forse per nessuno.
Forse anche questo è un modo come un altro per darmi forza e pensare che qualcosa di nuovo presto potrebbe succedere.
Tempo fa avevo riportato come il numero 12 fosse stato importante nei due mesi precedenti. Mi ero lasciato con l'illusione che dopo luglio ed agosto, anche il 12 di settembre avrebbe portato novità; e così è stato.
La mattina di quel lunedì, è arrivata una mail dal nostro ente che ci aggiornava sugli ultimi sviluppi. La conferma della data di "entro fine settembre" per l'elezione di tutti i giudici e da li le date delle sentenze, le rassicurazioni sul fatto che le elezioni del nuovo governo, di fine ottobre, non creeranno ulteriori ritardi e che la settimana prima erano arrivati nuovi abbinamenti per altre coppie.
Ecco, quest'ultima parte è quella che mi interessava di più. Vuol dire che il paese vuole continuare con l'adozione e nonostante i ritardi, mandano avanti le cose per tutte le altre coppie. Mi chiedo però a che pro lasciare altre coppie con la foto del proprio figlio in mano e una data fittizia per poterlo andare a trovare.
I giorni fino ad oggi, sono trascorsi con pochi alti e molti bassi. Il tempo sembra essersi fermato, e anche se continuo a vedere i giorni volare, le lancette dell'orologio sembrano essere bloccate.
Si vive o forse ci si illude di vivere giorno dopo giorno aspettando che a questo punto il prossimo "12" porti qualche certezza in più. Magari la data della partenza, o meglio ancora,  la data per la sentenza.
Ci attacchiamo a tutto ma con la consapevolezza che questo tutto è una semplice filigrana pronta a spezzarsi al primo strappo.
Leggo di persone che vogliono mandare lettere alle autorità kyrgyse, alla cai, alle autorità italiane. Leggo di persone che ce l'hanno a morte con i loro enti. Leggo di persone pronte a fare la rivoluzione. Peccato che forse non si rendono conto che questo potrebbe bloccare non solo loro, ma tutti noi che come loro stiamo aspettando un soffio di speranza. E questo porta ulteriore ansia e sconforto. Vi prego, non fatelo!
Stamattina mentre "parlavo" con mio figlio, mi è capitata una cosa strana. Camminavo e intanto mi si materializzavano davanti, come delle specie di visioni, scene di vita vissuta di me e Silvia con il nostro piccolo. Non mi erano mai capitatati dei momenti così intensi. Mi sembrava di essere lo spettatore del film della mia vita.
Silvia ieri mentre era al lavoro, guardandosi allo specchio ha visto riflessi nei suoi occhi, gli occhi del nostro bambino. Come se lei avesse i suoi occhi.
Speriamo che questi siano tutti segni mandati da lui.
Non mi viene nemmeno più da pregare; stamattina sul solito calendario c'era scritto non smettere di pregare...
Ormai ho smesso, sono davvero incazzato con Lui. Ogni volta che gli chiedo aiuto qualcosa va storto e ci ritroviamo con un pugno di mosche. Il bello è che non possiamo incolpare nessuno. E mi metto a questo punto, nuovamente, nei panni del nostro piccolo. A chi può dare la colpa lui di quanto sta vivendo? A nessuno. Seppure a 6000 km di distanza, siamo su un'unica stessa barca, chi a poppa e chi a prua. Una barca che galleggia nel mare in tempesta, pronta a essere travolta dalle onde. Ma il mare non avrà la meglio, perchè la nostra barca è tenuta insieme da delle corde che più si bagnano, più si rinforzano.
Arriviamo piccolo, aspettaci, ormai manca poco a quel numero "12" di ottobre e magari a quel punto avremo altre notizie che ci permetteranno di incontrarci.
E' davvero buffo attaccarsi anche ai numeri. Più penso alle volte precedenti, più mi dico che qualcosa quel giorno succederà.
Speriamo!

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