martedì 7 giugno 2011

Pensieri

Piove... sono passati 25 giorni da quando abbiamo consegnato i documenti. Silenzio su tutti i fronti: l'ente ci ha assicurato che le cose stanno procedendo come da copione. Stanno finendo di tradurre i documenti, il 15 di giugno si riunirà la camera di consiglio del paese per dare i numeri alle pratiche. Forse solo allora avremo notizie sulla scheda sanitaria e sulla foto di nostra/o figlia/o.
Penso che sia la stessa ansia che provano i genitori biologici nell'attesa di vedere l'ecografia o di sapere se il bimbo sta crescendo bene nella pancia.
Quanto è difficile.
Mi sono sempre detto che la parte più difficile sicuramente era il pre: psicologi, assistenti sociali, decreto di idoneità, corsa per preparare i documenti: balle.
Il momento più difficile è questo: dovere e sapere semplicemente aspettare. Non farsi prendere dall'ansia e dalla fretta.
Mi ritrovo ora ad un passo dalla meta in una crisi di nervi che nemmeno immaginavo.
Si è vero, è tutto a portata di mano, ma finchè non sarò su quel benedetto aereo per il viaggio di ritorno con mio/a figlio/a, ogni giorno sembrerà interminabile.
Silvia sta vivendo quasi più serenamente di me la cosa. Io che sono sempre stato il "duro" della coppia ora mi trovo a essere il più debole.
Vorrei che il telefono squillasse.
Vorrei che il telefono NON squillasse.
Provo a vivere tutti i pensieri che potrebbero corrermi nella mente in quei 3 secondi che dividono il movimento del dito che si sposta sul tasto verde del telefono: "Tutto confermato, si parte il giorno..." o "Mi spiace ci sono dei contrattempi, degli imprevisti burocratici..."
Certo, bisogna essere ottimisti, ma poi capita di leggere di coppie che conosci o meno, degli intoppi che hanno. Mi rendo conto di non essere padrone neppure delle mie paure e delle mie ansie. Sono solo una bandiera in balia del vento e del tempo. E oggi piove, fa freddo e c'è vento. Oggi mi sento pesante e sento il vento che penetra attraverso  le fibre della stoffa.
Per fortuna che esistono anche i momenti di lucidità, in cui mi ritrovo a pensare che a breve (e non necessariamente inteso nel senso vero della durata) sarò papà: mia/o figlia/o sa che avrà un papà. Questo tempo che ci separa non è importante perchè il modo in cui trascorreremo il tempo quando saremo insieme, varrà più di questo tempo "perso".

2 commenti:

Alessandra ha detto...

stringere i denti, e guardare solo la meta ragazzi!! ;-)

Marvia ha detto...

Grazie... :)