martedì 30 aprile 2013

ti chiedo scusa

Ti chiedo scusa o vi chiedo scusa se per un istante, ancora, ho pensato di mollare tutto. Di abbandonarvi di nuovo.
Ho molto da imparare da voi e ogni giorno che passa me ne rendo conto.
Forse, è facile dire che posso capire cosa voglia dire essere arrabbiati perchè abbandonati. Il difficile è accettarlo e trovare una soluzione per questo stato d'animo.
E' difficile per me stesso ora. Sarà difficile domani con te o con voi.
Non so ancora se avrò la fortuna di abbracciarvi o abbracciati perchè come sempre quando le cose sembrano semplici, tac che arrivano gli intoppi... E' passato un mese da quando abbiamo fatto la domanda al tribunale di Milano per l'estensione al decreto. Venerdì 3/5 finalmente la asl ci incontrerà. Perchè? Questo prevede l'iter... 
Quanti incontri? Mi auguro uno soltanto... 
Poi? Relazione e poi il tutto di nuovo al tribunale che dovrà prendere una decisione...
Perchè? Questo prevede l'iter...
D'altronde dopo due lutti dobbiamo dimostrare, ancora, che il bisogno che sentiamo di avere due figli, sia vero autentico e sentito... Spiegare, ancora, perchè abbiamo raggiunto questa decisione. Ma si sa, ciò che conta è il bene del bambino, la necessità del bambino, il bisogno del bambino; e non delle coppie.
Ma più passa il tempo e più mi sembra che sia voi che noi, siamo considerati niente. O meglio, voi niente; io meno di niente.
Quanta burocrazia, quanti "perchè così prevede l'iter". Quanto tempo sprecato.
E intanto intorno a me tutto corre. Il tempo passa... Le frasi che si leggono sono sempre le stesse. Alla fine in tutto questo prevale sempre e solo la voglia di aver ragione. Di voler dimostrare qualcosa a qualcuno. 
Ma quello che conta alla fine è che tu o voi siete ancora la... Io sono qua a distanza di non so quanti km con la voglia che ho di potervi stringere una volta... Per sempre...
Ho rivisto i giorni scorsi le foto del vostro "fratellino", di quando con lui mi muovevo con la paura di romperlo per quanto fragile sembrava essere e che mai più credo potrò stringere a me. E' facile dirmi che devo imparare a staccarmi da lui... E' sempre tutto facile da dire. Oggi, forse, ci sto riuscendo a "staccarmi" dal piccolo N. e ho un vuoto dentro che nemmeno riesco a spiegare a me stesso. Come fare a spiegare a qualcuno cosa provo?
E intorno c'è solo tanta confusione. Nessuno sa dare una risposta, semplice, chiara, precisa... Tempo!
Ci vuole sempre e solo tempo. E intanto la vita mi prende e mi sposta prima di qui e poi di la. Come un soprammobile che da più o meno fastidio. Ogni tanto vengo spolverato e se cado e mi rompo, chi se ne frega... Un po' di colla e tutto si aggiusta, perchè tanto come un soprammobile non ho sentimenti, sono freddo, sono bello, forse, da vedere. Valgo tanto perchè faccio arredo ma alla fine prima di me o di voi c'è sempre qualcosa di più importante a cui dare la priorità.
Ora il nostro ente ha ripreso a lavorare... Per quanto? Non lo sappiamo. Speriamo di non subire nuovi intoppi e prima o poi spero di poterti o potervi finalmente chiamare: figli miei!

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